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"Non è la specie più forte che sopravvive, e neanche la più intelligente,
ma quella che si adatta meglio al cambiamento". Charles Darwin
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Report

 

Pochi fattori, nel processo evolutivo dell'umanità, hanno avuto un peso determinante quanto la conoscenza. Anzi, potremmo dire che è di per sé la leva del progresso dell'uomo. Attraverso lo scorrere del tempo l'accrescimento del sapere ha generato la graduale conquista non solo di nuovi strumenti ma ha anche avuto la funzione di lanciare il pensiero verso nuove frontiere delle arti e delle scienze, elevando l'esistenza oltre la mera lotta per la sopravvivenza.

Oggi lo sviluppo cognitivo ha assunto un significato ed un valore differente. Se nella preistoria la comprensione del più semplice assunto poteva richiedere tempi biblici, nel nostro presente viviamo l'esaltazione del tempo reale. La conoscenza non viene acquisita attraverso un naturale metodo di apprendimento progressivo, siamo semplicemente sommersi dalle informazioni.

Di conseguenza il fattore più significativo dei nostri tempi non tanto è la crescita del patrimonio di conoscenze a nostra disposizione quanto la sua esponenziale diffusione presso un numero sempre più elevato di soggetti e soprattutto l'ampliamento delle modalità di fruizione grazie a media sempre più convergenti.

Ma se questo sviluppo genera indubbi vantaggi, provoca di converso un fenomeno di "sovraccarico" delle informazioni che spesso non aiuta a discernere la giusta soluzione, e causa indecisione ed inquietudine. E se questa dinamica si riverbera nella nostra vita quotidiana in tutte le sue manifestazioni, a maggior ragione subentra nel caso delle strategie di investimento.

Anche in questo caso la natura ci traccia la via maestra, attraverso l'esempio.

Lo squalo bianco è la più complessa forma di vita del mondo animale, una macchina pressoché perfetta. Un predatore rapido e mortale, dotato di un'intelligenza che ha pochi riscontri, in grado di modificare continuamente la sua strategia di caccia a seconda delle circostanze. Per anni i biologi marini si sono domandati come potesse adattare i suoi comportamenti in funzione della preda pur trovandosi a decine di chilometri di distanza, arrivando ad ipotizzare capacità precognitive o addirittura extrasensoriali.

In realtà studi approfonditi hanno dimostrato che il suo talento è frutto della capacità di scegliere le informazioni più pertinenti nel modo corretto. Quando, ancora a grande distanza, lo squalo riesce a percepire la presenza di una potenziale preda, incomincia a selezionare la miriade di dati e stimoli che giungono normalmente da ogni direzione, eliminando quelli che ritiene non pertinenti ed isolando gradualmente solo i risultati funzionali all'obiettivo. 

La cernita dei dati più rilevanti come il tipo di preda, le dimensioni, le condizioni fisiche, la distanza, le caratteristiche del tratto di mare, l'eventuale presenza di possibili ostacoli, determinano la scelta della strategia migliore. Lungi dall'essere un tritatutto, come racconta la leggenda, lo squalo bianco è anzi estremamente selettivo e scrupoloso. 

Se decide di iniziare la caccia adotta la tipologia di avvicinamento ed ingaggio che, sulla base delle informazioni raccolte, meglio si adatta al raggiungimento dello scopo. Da quel momento la strategia viene eseguita in modo rapido, brutale e definitivo.

Pensando a come lo squalo bianco riesce a servirsi solo delle informazioni più pertinenti non credete che bisognerebbe trarre il suo insegnamento anche per i vostri investimenti, selezionando la qualità dell'informazione nella miriade di contenuti senza valore?

Non per niente è diventato, grazie alla sua efficienza, una star di Hollywood.